La disfagia è un disturbo che si presenta nelle malattie neuromuscolari e in soggetti affetti da comune anche in patologie neurodegenerative. Le persone con questo problema hanno difficoltà nel deglutire i loro piatti preferiti, ma la voglia di assaporare gusti appetitosi non diminuisce, anzi è importante valorizzarla come stimolo a mangiare. Se avete idee di ricette che potrebbero essere utile nella dieta dei pazienti disfagici, c’è una occasione per voi. Il concorso “La gioia del cibo per la disfagia”. Qui trovate tutti i dettagli. Partecipate e fateci sapere le vostre idee.
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EcoTrophelia Italia 2014. The winner is Natural top
Trophelia, la competizione indetta nell’ambito del Progetto europeo “European Trophelia service platform for eco-innovation in food” da Federalimentare, la Federazione italiana dell’Industria alimentare e altre istituzioni europee è diventata eco-sostenibile e ha cambiato nome:Eco-Trophelia. L’iniziativa è quindi finalizzata, in accordo con le edizioni precedenti, a favorire l’innovazione nei prodotti agroalimentari ma attenzione è rivolta alla “sostenibilità” e al“rispetto ambientale”. Il concorso si rivolge a studenti iscritti a facoltà universitarie italiane, assistiti da un docente universitario nel ruolo di tutor.
Il concorso EcoTrophelia Italia, è giunto alla sua sesta edizione nazionale. Nel 2014 un gruppo di studenti del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali ha vinto la competezione.
La squadra composta da studenti del corso di Laurea Magistrale in “Sviluppo Rurale Sostenibile”, ha partecipato alla competizione con un progetto di lancio sul mercato di un prototipo di condimento (Natural TOP) realizzato a partire dalla “scotta” di latte, un sottoprodotto della lavorazione delle ricotte che presenta problemi di utilizzo alternativo o di smaltimento. Nel corso dei loro studi i ragazzi hanno analizzato le dinamiche di mercato delle “glasse da condimento”, ideato e realizzato il prototipo che, unitamente al piano marketing, è stato sottoposto alla giuria di esperti e rappresentanti delle industrie agroalimentari italiane. Il premio, oltre ad un riconoscimento monetario di 3.000 euro, dà diritto ai vincitori di accedere alla competizione Europea (Ecotrophelia Europe), che si svolgerà al SIAL di Parigi ad ottobre 2014. Auguri!
Fonte: INfocilento
Cibo e innovazione sostenibile. Le proposte di Eco-trophelia
Un articolo di FOOD_EcoTrophelia_IT_2013 dell’anno scorso con interessanti proposte che scaturiscono dalla competizione Eco-trophelia. buona lettura!
Brassicacee: potenti alleati contro lo stress ossidativo e il colesterolo
Le “crucifere” o “brassicacee” sono vasta famiglia botanica. Appartengono a questa famiglia i cavoli, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo nero, cavolo rosso, cavolo riccio, cavolini di Bruxelles, broccoli, cime di rapa, ma anche la senape, il ravanello e la rucola.
E’ ormai stato ampiamente dimostrato che il consumo di queste verdure è associato con la riduzione del rischio di cancro (mammella, endometrio, cervice, prostata, polmone, colon, fegato). Tali effetti sono stati ricondotti in particolare al contenuto in glucosionolati, fitonutrienti abbondanti nelle crucifere.
Tuttavia , le crucifere sono ricche di altri composti bioattivi come i carotenoidi e i polifenoli che svolgono numerosi ruoli tra cui ruolo antiossidante e antinfiammatorio. Negli ultimi anni evidenze scientifiche suggeriscono un loro ruolo anche nella modulazione dei livelli di lipidi plasmatici.
Possono quindi le brassicacee fornire un contributo efficace anche nella riduzione dello stress ossidativo e dei livelli di colesterolo, che come è noto, sono importanti fattori di rischio di patologie cardiovascolari?
La risposta a questo quesito è stata ottenuta da uno studio condotto dal nostro gruppo di ricerca in collaborazione con la ditta Italsur, che è stato recentemente pubblicato su Journal of Functional Foods.
Lo studio è stato condotto su varietà pigmentate di Brassicaee come il cavolo nero (Brassica oleracea L. var. acephala subvar. Laciniata L o Nero di Toscana) e rosso (Brassica oleracea L. var. capitata L.f. rubra ) che sono particolarmente ricche di carotenoidi e polifenoli e che devono il particolare colore delle loro foglie proprio alla presenza di questi composti.
Un gruppo di volontari (n=38) ha incluso nella propria dieta giornaliera un prodotto sperimentale costituito da 80% cavolo nero e rosso, per due settimane. I risultati hanno dimostrato un significativo aumento dei livelli di antiossidanti (livelli di beta-carotene, luteina) e delle capacità antiossidanti totali nel plasma dopo il trattamento. Queste modifiche erano associate ad una significativa riduzione livelli di LDL ossidate che rappresentano uno dei principali parametri biochimici di danno ossidativo . Inoltre i risultati hanno dimostrato che già dopo solo due settimane di trattamento si osservava un significativo miglioramento del profilo lipidico con una riduzione del colesterolo totale e del colesterolo LDL di circa il 10% rispetto ai valori basali .
Un aspetto interessante emerso da questo studio è che l’effetto del trattamento dipende dalle caratteristiche del soggetto. In particolare l’effetto positivo osservato sul profilo lipidico è più accentuato nei soggetti di sesso femminile rispetto ai soggetti di sesso maschile; mentre l’effetto protettivo contro lo stress ossidativo era maggiore nei soggetti che nelle condizioni basali avevano difese antiossidanti più compromesse.
Questi dati confermano che le Brassicacee sono dei veri e propri “alimenti funzionali” naturali e che il loro consumo regolare e frequente può essere utile alleato nella riduzione del colesterolo e dello stress ossidativo.
Biodiversità tra gusto e salute: aspetti nutrizionali del mais
Il mais è uno dei cereali più coltivati nel mondo. Dal punto di vista nutrizionale è noto che il mais, essendo un cereale, è ricco di carboidrati complessi e fibra. Inoltre, rappresenta una fonte importante di grassi benefici per organismo; infatti contiene acidi grassi monoinsaturi (ac. oleico) e acidi grassi essenziali (soprattutto della serie omega 6). Tuttavia negli ultimi anni sta emergendo che il mais rappresenta anche una importante fonte di sostanze biologicamente attive importanti dal punto di vista nutraceutico come carotenoidi, tocoferoli e composti fenolici .La presenza di carotenoidi impartisce la colorazione gialla tipica del mais. I composti polifenolici si trovano prevalentemente nelle varietà di mais pigmentate (es mais viola, rosso, nero e blu). Infatti la colorazione tipica di queste varietà di mais pigmentate è proprio dovuta alla presenza di antocianine, che appartengono alla famiglia dei polifenoli. Sebbene queste sostanze non abbiano funzioni strettamente nutritive, esse rivestono un importante ruolo nutrizionale, poiché durante la digestione vengono assorbite ed esercitano numerosi ruoli regolatori del metabolismo cellulare.
Nell’ambito di una collaborazione scientifica stipulata tra Università Politecnica delle Marche e l’ASSAM (Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche), abbiamo valutato, per la prima volta, i livelli di carotenoidi e di polifenoli e le proprietà antiossidanti in alcune varietà di mais iscritte al Repertorio Regionale della Biodiversità Marchigiana: il Mais ottofile di Roccacontrada (Arcevia,AN),sia nella varietà gialla e rossa, il Mais ottofila di Pollenza (MC),Mais ottofila e dodici fila di Treia (MC).(Figura 1).
Ecco in breve i risultati ottenuti. Il contenuto di carotenoidi totali nelle varietà di mais è circa 3mg/ Kg. Da una caratterizzazione più dettagliata della composizione dei carotenoidi nelle diverse varietà di mais emerge che la zeaxantina,l’ alfa criptoxantina, la luteina e il beta carotene sono i principali rappresentanti. I livelli dei polifenoli totali nelle diverse varietà di mais mostrano una grande variabilità e maggiori livelli si osservano nel Mais ottofile di Roccacontrada tipologia rossa. La presenza di questi composti conferisce al mais un elevato potere antiossidante totale. Questi risultati dimostrano che le varietà di mais iscritte al Repertorio Regionale della Biodiversità delle Marche oltre a costituire un patrimonio culturale di notevole importanza, hanno una elevata qualità nutrizionale e rappresentano una buona fonte di antiossidanti come carotenoidi e polifenoli. Pertanto il loro consumo potrebbe avere ricadute positive per la salute, per l’ambiente e per il mantenimento della biodiversità.
I risultati sono stati recentemente pubblicati su Journal of Nutrition & Food Sciences e riassunti su opuscolo informativo pubblicato dall’ASSAM.
Ecco i link per chi ne volesse sapere di più !
Appuntamento con EFSA
Il 20 Novembre sarò a Parma , non per diletto…… ma perché ho un appuntamento importante. Infatti, sono stata inclusa tra i 150 “esperti” che potranno partecipare al “Info Session on Applications – Technical meeting on the reporting of human studies submitted for the scientific substantiation of health claims” organizzato dall’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). L’EFSA ha l’incarico di valutare le richieste di indicazioni sulla salute “health claim” per alimenti/costituenti. Ossia, se si desidera apporre in etichetta che un alimento /costituente ha effetto sulla salute (es. mantenere i livelli di colesterolo plasmatico, ridurre la pressione arteriosa ……) si deve inviare all’EFSA una richiesta che descriva in maniera completa tutte le evidenze scientifiche disponibili. Sulla base del materiale inviato, l’EFSA valuterà la fondatezza scientifica della relazione tra alimento/costituente ed effetto sulla salute.
Preparare una corretta e completa domanda di richiesta di health claim è un lavoro complesso (noi ne abbiamo esperienza !!!). Ottenere l’approvazione è , come forse vi è noto, davvero difficile , infatti pochi health claims sono stati approvati dall’EFSA (vedi il EU Register of nutrition and health claims made on foods)
Obiettivo di questo incontro, organizzato dall’EFSA, è proprio quello di discutere su quali sono i requisiti che devono avere gli studi condotti sull’uomo per poter per sostenere la fondatezza scientifica del rapporto tra il consumo di cibo / costituente e effetto sulla salute. Inoltre verranno discusse le modalità di compilazione e di trasmissione dei documenti in cui vengono riportati i risultati ottenuti dagli studi condotti sull’uomo, in modo tale che il materiale inviato risulti il più possibile completo, chiaro e ben organizzato e quindi possa consentire una valutazione scientifica completa dal parte dell’EFSA
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AGGIORNAMENTO
Per tutti coloro che sono interessati a questi argomenti, vi comunico che l’EFSA ha pubblicato i contenuti della recente riunione tecnica sopra descritta. Tutte le presentazioni di tutti gli ospiti invitati sono ora disponibili per il download sul sito dell’EFSA al seguente link:http://www.efsa.europa.eu/en/events/event/131120.htm
I polifenoli dell’olio extravergine
Per ora solo i polifenoli dell’olio extravergine si potranno fregiare di un claim autorizzato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. Si potrà scrivere in etichetta che l’extravergine d’oliva fa bene alla salute, in particolare per il contenuto di polifenoli, ma solo secondo precise regole. In base al regolamento Ue 432/2012 sarà utilizzabile la dicitura i polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo e questa indicazione dovrà essere accompagnata dalla seguente frase: L’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 20 g di olio d’oliva. Tale claim alimentare discende dal parere positivo (dato dall’Efsa circa un anno fa) che stabilì che i polifenoli dell’olio d’oliva hanno proprietà antiossidanti. Sulla base della letteratura scientifica, i polifenoli protettivi sono l’idrossitirosolo e derivati, molecole peculiari dell’extra vergine, e solo se il loro contenuto supera i 250 mg/litro. L’EFSA ha considerato quindi assumibili su base giornaliere la quantità di 20g tramite l’ordinario consumo di olio extravergine di oliva ed entro una dieta bilanciata. La quantità di 20 g di olio è stata fissata al fine di garantire un apporto di 5 mg di idrossitirosolo e derivati.
Da un esame della letteratura scientifica emerge che le piante sintetizzano numerose molecole che appartengono alla famiglia dei polifenoli. Se ne conoscono centinaia di esempi che differiscono per struttura e proprietà bioattive. Sappiamo che la biodisponibilità dei polifenoli è influenzata da diversi fattori, dalla struttura delle molecole e dalle interazioni con altri composti presenti nella matrice alimentare. Per quanto riguarda i polifenoli dell’olio extravergine, tra gli studi che hanno contribuito a supportare da un punto di vista scientifico il claim vi è il lavoro di un gruppo di ricerca spagnolo Postprandial LDL phenolic content and LDL oxidation are modulated by olive oil phenolic compounds in humans di Marı´a-Isabel Covas e collaboratori.
Gli autori hanno dimostrato che i polifenoli dell’olio vengono assorbiti dopo la digestione ed entrano nel sangue per poter essere trasportati in vari tessuti. L’aumento dei loro livelli plasmatici si riflette in una maggior protezione delle molecole biologiche dallo stress ossidativo. Particolare attenzione è stata rivolta al ruolo protettivo svolto dai polifenoli contro l’ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (LDL), infatti la perossidazione delle LDL, le principali trasportatrici di colesterolo in circolo, è considerata una modifica aterogenica.
Covas MI, de la Torre K, Farré-Albaladejo M, Kaikkonen J, Fitó M, López-Sabater C, Pujadas-Bastardes MA, Joglar J, Weinbrenner T, Lamuela-Raventós RM, & de la Torre R (2006). Postprandial LDL phenolic content and LDL oxidation are modulated by olive oil phenolic compounds in humans. Free radical biology & medicine, 40 (4), 608-16 PMID: 16458191
Qualità nutrizionale dell’oliva tenera ascolana
Ecco le slides preparate per l’appuntamento di venerdì scorso in occasione della visita guidata ad Ascoli. Un appuntamento davvero interessante con l’oliva ascolana tenera protagonista delle relazioni e delle degustazioni successive. Ecco la presentazione: Qualità nutrizionale dell’oliva tenera ascolana In cantiere un post sulla biochimica della deamarizzazione, uno dei trattamenti a cui vengono sottoposte le olive.
Valore nutrizionale della visciola marchigiana fresca ed essiccata
Sul sito ciliegio.unibo.it trovate i video presentati in occasione del convegno interamente dedicato al ciliegio.C’è anche il video della nostra presentazione “Valore nutrizionale della visciola marchigiana fresca ed essiccata”. Complimenti agli organizzatori dell’Università di Bologna per il lavoro svolto.
Enjoy!
Agenda di ottobre
Il mese appena iniziato si presenta denso di impegni. Dal 14 ottobre riprendono le lezioni, quindi ripartirò con le mie trasferte a Fermo per le lezioni al corso di Infermieristica.
Giovedì 6 ottobre 2011 sarò ad Ascoli Piceno in occasione del 15° Convegno Scientifico di Nutrizione del Piceno organizzato dalla Dr.Paola Nanni. Parlerò di Alimenti funzionali con attenzione rivolta in particolare agli effetti sull’apparato intestinale. Prevista una Degustazione del Gelato Tricolore in occasione de “I 150 anni dell’Unità d’Italia”.
Domenica 9 0ttobre invece sarò a Pesaro, ho accolto l’invito della Dr.Elsa Ravaglia, animatrice dell’Obesity day locale. Le attività si svolgeranno in centro tra Palazzo Ricci e la Piazza del Mercato delle Erbe. Dalle 9,30 alle 11,00 ci sarà una passeggiata culturale in collaborazione con UISP, obbligatorio quindi scarpe comode.
Alle ore 11,00 presso Palazzo Ricci è previsto il rientro, uno spuntino e a seguire in Sala Rossa un incontro rivolto alla cittadinanza dove interverrò su “I nuovi ingredienti alimentari: conoscere per scegliere.” Di materiale in archivio ne ho, dai grassi vegetali prodotti per interesterificazione agli addensanti, emulsionanti ecc…si tratta di riordinare le idee e preprare un intervento che sia interessante e catturi l’attenzione.
Dal 23 al 26 ottobre sarò in Sicilia, a Erice per un impegno accademico. A Erice si terrà il convegno internazionale The Obese species presso il prestigioso Ettore Majorana Foundation and Centre for Scientific Culture International School of Ethology. Un programma ricco di interventi che spaziano dagli aspetti psico-biologici alla clinica. Il mio intervento “Is Prader-Willi syndrome associated with oxidative damage?” è previsto per martedì 25 ottobre 2011.
Mi metto al lavoro per il primo impegno :).