Indici di qualità nutrizionale degli alimenti: l’algoritmo NuVal e i punteggi Andi

Ho imparato un termine nuovo, Nutritarian. In poche parole, il nutritarian è quella persona che non si ferma alle sole calorie dei prodotti, legge attentamente le etichette e desidera conoscere la qualità nutrizionale dei cibi e i micronutrienti contenuti.

Il nutritarian riconosce al cibo un ruolo importante, sa che ci sono dei micronutrienti il cui apporto è fondamentale per prevenire molte malattie e ne tiene conto nelle proprie scelte alimentari. Sa quali grassi vanno usati con moderazione, conosce il significato del termine indice glicemico. Il nutritarian privilegia quindi una alimentazione ricca di alimenti con un alto contenuto in micronutrienti a parità di calorie quindi verdure, verdure colorate, e frutta fresca.

Ho incontrato il termine nutritarian mentre stavo cercando degli indici di qualità nutrizionale, mi sono imbattuta così nel NUVal che conoscevo già e nell’ONQI, algoritmo progettato per generare un punteggio basato sui livelli di micronutrienti e macronutrienti di un alimento.
Il NUVAL è compreso tra 0 e 100 ed è calcolato sulla base di 30 nutrienti tra cui i bioflavonoidi, carotenoidi, acidi grassi trans, acidi grassi omega 3. Calcolato il NUVAl si può fare una classifica dei cibi di varie categorie alimentari (ad esempio, pane, cereali, dessert surgelati, ecc).

Nuval
Ho trovato anche l’Aggregate Nutrient Density Index (ANDI) e il Menu Aggregate Nutrient Density Index (MANDI). L’ANDI è compreso tra 0 e 1000 e calcola il rapporto della densità nutrizionale rispetto alle calorie.

Negli USA alcune catene di supermercati hanno introdotto etichette con i valori dell’Andi, altri con il Nuval.

Ecco spiegato cosa accade al supermarket.

Fonti: foodrenegade.com NUVAl, ANDI score

2 pensieri su “Indici di qualità nutrizionale degli alimenti: l’algoritmo NuVal e i punteggi Andi

  1. SONO PERFETTAMENTE D’ACCORDO CON VOI SU QUANTO AVETE REALIZZATO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE UMANA. APPROFITTO DI QUEST’IMPORTANTE BLOG PER SEGNALARE UNA DELLE MIE RICERCHE DA PARECCHI ANNI EFFETTUATI MA CHE SOLO ADESSO LI HO SVELATE AL PUBBLICO.

    L’OLIO D’OLIVA E LE SUE MILLE QUALITÈ BENEFICHE D’UTILIZZO APPLICATIVE D’IMPIEGO ANCORA SCONOSCIUTE
    Santino Scuderi (Autotelesos)
    Si continua a parlare dell’olio d’oliva dei tanti benefici che esso da. Certamente nessuno potrà contestare detta affermazione ma che in realtà posso affermare con certezza matematica che esso è un prodotto con tante altre qualità straordinari che ancora non sono sconosciuti alla scienza biochimica da quando esso v iene estratto dalle stesse olive. Il cambiamento delle qualità e delle sue caratteristiche incominciano attraverso i passaggi dai vai condotti statici, fisici, metallici vari e d’altra natura. Cosa avviene in questi passaggi, si appropria di varie molecole non sempre positive per la sua organoletticità che per il cambiamento molecolare che esso possa acquisire nei vari passaggi dei condotti. Spesso lo peggiora in qualità avvolte anche dannose per l’organismo umano. Come sa, gli oli tutti, hanno un’attività lubrificante è scivolante che può incorporare sostanze alcaloidi di varia natura che non sempre sono del tipo benefico, ma possono essere del tipo velenoso che si omogeneizza con lo stesso olio facendo perdere le sue tracce a l’occhio umano, finendo poi nella catena commerciale. I danni che esso potrà procurare non si sapranno mai, salvo se da un laboratorio chimico sarà eseguita un’analisi chimica
    Sono passate parecchie diecine d’anni, da quand’ero ragazzo ad aver scoperto l’efficace dell’olio d’oliva nella lavorazione dei vari acciai. Anche per questi aveva capacità fantastiche nell’effettuare delle filettature con utensili vari, e di conglomerati, e widia. Infatti, sin dai tempi remoti, la lavorazione degli acciai veniva è viene tuttora eseguita con l’addizione dell’acqua emulsionata con liquidi chimici di avere le capacità di raffreddamento alla lavorazione e quindi antiossidazione essendo oleosa. Le lavorazioni che possono essere eseguite con macchinari, che possono essere totalmente mascherati, il problema non sussiste. Ma dove non è possibile mascherare la lavorazione, l’operatore deve necessariamente respirare (sia poco) le vaporizzazioni che vengono emanate. Dette inalazioni respirate nell’immediato non fanno male ma, le conseguenze di mali collaterali che avranno nel tempo, non sono mai state individuate. Certamente, respirate non sono state salutari. Un’importante scoperta che rivelo solo oggi, trattasi dell’olio d’oliva che ho sperimentato gia da ragazzo all’istituto industriale, mentre eseguivo operazioni di lavorazioni di precisione sulle macchine utensili che utilizzavo dell’olio d’oliva che mi dava dei risultati fantastici nella qualità di lavorazione e nella resistenza degli stessi utensili e nella durata dello stesso filo di taglio. Il vantaggio era quello che non andava respirate quei vapori possibilmente nocivi ma vapori del tipo alimentare. Ho scoperto che detto olio oltre ad avere capacità di raffreddamento agli utensili delle lavorazioni, esso è anche utile per altri impieghi. Esso possiede delle molecole di alta capacità atta a penetrare per sino sotto cute capelluto usato come brillantina con l’addizione di alcune gocce di essenza di bergamotto capace di dare luce r respiro agli stessi capelli è nutrire le stesse ghiandole bulbari piliferi entrando in quei meccanismi del sottocutaneo ancora non del tutto conosciuti. Poi un altro importante impiego sarà quello dell’utilizzo nelle macchine utensili che può risolvere il problema dell’acqua emulsionata di raffreddamento non sempre salutare alle lavorazioni sostituirlo con olio scarto d’oliva a posto dell’acqua emulsionata per la lavorazione degli acciai nelle macchine utensili. Sicuramente farà meno male dell’altro essendo d’origine alimentare. Tutto per il bene non solo di chi fa la lavorazione ma anche per il bene dello stesso imprenditore che migliorerà i prodotti finiti e resisteranno maggiormente gli utensili nel tempo. Santino Scuderi. 3564

  2. Diossine veleni causate dall’uomo derivati da prodotti chimici divenuti in dimensioni microscopiche da definirle anche nanoparticelle.
    non a caso che parlo di questo tema, peraltro tema in voga da un po’ di tempo a questa parte, ma che in questi giorni sono all’attenzione di tutti i giornali europee. Infatti, si parla di uova inquinate di diossina, di polli e di maiali inquinati per mezzo di alimenti assunti con diossine, ma nessuno è stato accorto prima di questo fenomeno, peraltro allarmate per l’umanità. Una ventina d’anni fa si sono verificati altri tipi d’inquinamenti sugli alimenti destinati anche all’uomo, ma anche per questi non sì e mai approfondita la reale provenienza impose con nome generico di diossine, ma nessuno ha potuto stabilire quanti tipi di diossine esistono e da dove provengono. Oggi in qualche modo si è potuto conoscere quanti prodotti alimentari sono stati scoperti con una quantità di diossine superiore alla norma stabilita della sanità. Che avvolte superava un’elevata percentuale di diossina stabilita dal ministero dalla sanità. Come si può notare dalla mia relazione faccio cenno a diossine in plurale e non al singolare, perché essendo un veleno pericoloso sviluppatosi da processi chimici. Tra i più vari articoli prodotti da utilizzare dopo. Essi produrranno anche delle sostanze chimiche velenose non volute che finiscono nell’ambiente dell’universo circostante. Esse finiranno a sua volta nelle acque negli ortaggi, e negli alimenti che saranno utilizzati dagli animali e di conseguenza anche all’umanità come alimenti. Come si vede tutto l’universo terra è coinvolto in questo grosso problema d’inquinamento non del tutto profondamente conosciuto. Adesso vengo al dunque, erano gli anni cinquanta quando non ancora era arrivato il grande sviluppo della motorizzazione civile. Avevo intuito ed osservato che l’uso dei pneumatici degli autoveicoli poteva creare danno all’ambiente agricolo e di conseguenza all’umanità. Tutto questo col tempo poteva avvenire un inquinamento per l’umanità, una volta assunte. I pneumatici per l’usura nel tempo con il logorio sul terreno producono particelle microscopiche di gomma non naturale ma “gomma chimica” che si potrebbero chiamare anche “nanoparticelle” o diossina chimica, che a sua volta è provenienti da tanti prodotti che l’umanità produce. Insomma sono sostanze chimiche scisse da tutte le attività umane che possono divenire volatili, ambientali, nell’agricoltura, persino nelle acque come anche nei mari. Vanno ricordati anche e soprattutto tutti la varietà di detersivi che unitamente alle nanomolecole dell’usura dei pneumatici sulle strade, anch’esse hanno creato mutamento alle acque in parte assorbite dell’agricoltura compreso i mari. A sua volta essendo di dimensioni nanomolecole, si creano dei mutamenti ed assorbite dei vegetali, degli animali, della fauna ittica marina che a sua volta finirà in tutti quei prodotti destinati all’alimentazione animale ed umana. Dopo averli assunti anche le bestie che ci danno i loro prodotti da vivere a tutti. Va compresa anche l’ittica marina. Tutto questo l’abbiamo assistito da alcuni decine d’anni ma che sono mancati quelle attenzioni e quei provvedimenti che potessero conoscere le provenienze per quelle dovuti provvedimenti che i casi richiedessero. Devo affermare che dopo 55 anni avevo ragione di quanto affermavo da attento osservatore. Tra tante altre mie personali scoperte anche queste sono state osservate da me nel nostro mondo circostante. Infatti, delle mie tante idee provenienti dalle mie meninge, li ho tenute sempre ben custodite per la paura che potessero essere smentiti, anche con i miei amici di cui ricevevo molta stima del mio pensare. L’unica volta che mi sono pronunciato di far conoscere questo capitolo diossina pericoloso peraltro, l’ho detto al mio parroco spirituale confidato alcuni mie conoscenze intellettive del mio DNA li ho confidati al mio padre spirituale 40nne che consideravo persona capace di capire il mio stato d’animo del momento, ed apprezzare le idee di cui rivelavo. Tutto a contrario pensava meno che le mie importanti idee di ricerche. Questo avvenne nella seconda decade del 1980 periodo infame per essere stato coinvolto ingiustamente da alcuni personaggi istituzionali vili ed infami e prezzolati, che mi trascinarono in una disperazione umana. Così mi bloccarono la mia vita di ricerca e di sviluppo di lavoro industriale e il bene del mio prossimo. Molti dettagli e molti commenti con diversi interventi sono presenti nei blog ed in facebook anche con propri blog in nome di: Santi Scuderi Autotelesos
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